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Dapagliflozin e recidive di fibrillazione atriale dopo ablazione. Dall’AHA 2025 i risultati del DARE-AF

Di Laura Gatto

L’ablazione con catetere rappresenta, ormai, una terapia fondamentale per il controllo del ritmo nei pazienti con fibrillazione atriale (FA), grazie alla sua efficacia nel ripristinare il ritmo sinusale, ritardare la progressione della FA e migliorare la qualità della vita. Le recidive aritmiche precoci, nei primi 3 mesi dopo la procedura rimangono tuttavia frequenti, verificandosi in circa il 44–61% dei pazienti1-3. Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2i) hanno dimostrato notevoli benefici cardiovascolari nei pazienti con diabete, insufficienza cardiaca (HF) e malattia renale cronica (CKD), indipendentemente dalla presenza concomitante di fibrillazione atriale (FA). Tuttavia, stanno emergendo sempre più evidenze che suggeriscono una loro potenziale proprietà antiaritmica: un’analisi post-hoc ha indicato che il dapagliflozin potrebbe ridurre il rischio di FA o flutter atriale nei pazienti con diabete4 e studi osservazionali e meta-analisi hanno suggerito che gli SGLT2i riducono significativamente il rischio di recidiva di FA dopo ablazione in pazienti con comorbidità quali diabete, HF o CKD5-6. Durante l’ultima edizione dell’American Heart Association sono stati presentati i risultati del DARE-AF (Dapagliflozin on Recurrence After Catheter Ablation for Atrial Fibrillation) trial, uno studio condotto con lo scopo di valutare l’efficacia del dapagliflozin nel prevenire le recidive di FA dopo ablazione in pazienti senza le tradizionali indicazioni per il trattamento con SGLT2i7.

Si tratta di uno studio randomizzato, con controllo placebo, che ha arruolato pazienti con età compresa tra 18 e 80 anni, diagnosi di fibrillazione atriale persistente da meno di 5 anni ed indicazione ad una prima procedura di ablazione con catetere. Sono stati esclusi i pazienti con indicazioni di classe I per il dapagliflozin (diabete, HF, CKD), controindicazioni al trattamento, diametro antero-posteriore dell’atrio sinistro (LAD) > 50 mm, FA secondaria a cause reversibili, uso attuale di SGLT2i, grave cardiopatia strutturale e qualsiasi altra controindicazione all’ablazione o alla terapia anticoagulante. I pazienti del gruppo di intervento hanno assunto dapagliflozin 10 mg una volta al giorno per 3 mesi, a partire dal secondo giorno dopo la procedura di ablazione. L’endpoint primario dello studio è stato il burden di FA a 3 mesi dall’ablazione, definito come la percentuale di tempo in cui un paziente presentava qualsiasi tachiaritmia atriale (FA, flutter atriale o tachicardia atriale) durante un monitoraggio valutato mediante patch ECG monotraccia di 7 giorni. Gli end-point secondari hanno incluso: la recidiva di FA nei 3 mesi dopo l’ablazione, definita come la prima recidiva di qualsiasi tachiaritmia atriale (FA, flutter atriale o tachicardia atriale) della durata >30 secondi, rilevata tramite ECG nei 3 mesi successivi all’ablazione; le modifiche ecocardiografiche strutturali dell’atrio sinistro a 3 mesi; la qualità di vita valutata tramite il questionario Atrial Fibrillation Effect on Quality of Life (AFEQT).Fine moduloInizio modulo

Sono stati arruolati 200 pazienti, 100 per gruppo, con simili caratteristiche demografiche e cliniche. L’età media è stata di 58,5 anni, con il 18,5% di donne; il 51,5% aveva ipertensione e il 29,0% presentava FA persistente da ≥1 anno. L’ablazione con catetere è stata eseguita utilizzando energia a radiofrequenza nel 97,5% dei pazienti ed energia a campo pulsato nel restante 2,5% dei pazienti.

A 3 mesi dall’ablazione, il burden di FA è risultato simile: 7,5 ± 23,6% nel gruppo dapagliflozin e 8,1 ± 25,5% nel gruppo controllo (p = 0,48) senza differenze in nessuno dei sottogruppi definiti secondo età, durata della FA, indice di massa corporea, LAD, punteggio CHA₂DS₂-VA. Anche la proporzione di pazienti con un burden di FA compreso tra 0,1–9,9% e ≥ 10% è risultata simile tra i due gruppi, così come la proporzione di pazienti con episodi di FA di durata ≥1 ora: dapagliflozin (15,3%) vs controllo (17,0%) (p = 0,75).

In merito agli endpoint-secondari: ventinove pazienti nel gruppo dapagliflozin e 28 pazienti nel gruppo controllo hanno manifestato una recidiva di aritmia atriale nei 3 mesi successivi all’ablazione (HR 1.11; p=0,70). Durante il follow-up, 3 pazienti (3,0%) nel gruppo di intervento e 4 pazienti (4,0%) nel gruppo di controllo hanno subito cardioversione o una nuova ablazione. La riduzione media del LAD dal basale a 3 mesi è stata 4,9 ± 4,4 mm nel gruppo dapagliflozin e 4,7 ± 5,0 mm nel gruppo di controllo (p = 0,87). Le variazioni nella qualità di vita, valutate tramite punteggio AFEQT, sono risultate simili tra i gruppi. Il miglioramento medio del punteggio AFEQT è stato 29,6 ± 24,4 nel gruppo dapagliflozin e 28,2 ± 21,1 nel gruppo di controllo (p = 0,68).

In conclusione si può affermare che il DARE-AF è stato il primo studio randomizzato a investigare l’effetto del dapagliflozin sulla recidiva precoce di aritmie dopo l’ablazione con catetere per fibrillazione atriale persistente in pazienti senza indicazioni attuali per l’uso di SGLT2i, tuttavia nello studio il dapagliflozin non ha ridotto il burden di FA e non ha prevenuto la recidiva di FA nei 3 mesi successivi all’ablazione; inoltre non è stato osservato alcun effetto significativo della gliflozina sul miglioramento del rimodellamento atriale o sulla qualità della vita a 3 mesi.

Sicuramente lo studio presenta alcune limitazioni: innanzitutto la breve durata di trattamento (solo tre mesi) e la scarsa numerosità del campione. Inoltre la terapia è stata impiegata dopo la procedura di ablazione e non prima di essa; pertanto non si può escludere che un trattamento più prolungato possa determinare, in questo setting, un beneficio differente. Sono quindi necessari studi più numerosi e con un disegno differente per giungere a conclusioni definitive riguardo l’impiego delle gliflozine in questa tipologia di pazienti.

Bibliografia di riferimento:

  1. Joglar JA, Chung MK, Armbruster AL, Benjamin EJ, Chyou JY, Cronin EM, Deswal A, Eckhardt LL, Goldberger ZD, Gopinathannair R, et al. 2023 ACC/AHA/ACCP/HRS Guideline for the Diagnosis and Management of Atrial Fibrillation: A Report of the American College of Cardiology/American Heart Association Joint Committee on Clinical Practice Guidelines. Circulation. 2024;149:e1-e156
  2. Andrade JG, Deyell MW, Macle L, Wells GA, Bennett M, Essebag V, Champagne J, Roux J-F, Yung D, Skanes A, et al. Progression of Atrial Fibrillation after Cryoablation or Drug Therapy. New England Journal of Medicine. 2023;388:105–116
  3. Mark DB, Anstrom KJ, Sheng S, Piccini JP, Baloch KN, Monahan KH, Daniels MR,Bahnson TD, Poole JE, Rosenberg Y, et al. Effect of Catheter Ablation vs Medical Therapy on Quality of Life Among Patients With Atrial Fibrillation. JAMA.2019;321:1275-1285
  4. Zelniker TA, Bonaca MP, Furtado RHM, Mosenzon O, Kuder JF, Murphy SA, Bhatt DL, Leiter LA, McGuire DK, Wilding JPH, et al. Effect of dapagliflozin on atrial fibrillation in patients with type 2 diabetes mellitus: Insights from the DECLARETIMI 58 Trial. Circulation. 2020;1227–1234
  5. Abu-Qaoud MR, Kumar A, Tarun T, Abraham S, Ahmad J, Khadke S, Husami R, Kulbak G, Sahoo S, Januzzi JL, et al. Impact of Sodium-Glucose Cotransporter-2 (SGLT2) Inhibitors on Recurrence of Atrial Fibrillation after Catheter Ablation in Patients with Type-2 Diabetes. JACC Clin Electrophysiol. 2023;9:2109-2118.
  6. Zhao Z, Jiang C, He L, Zheng S, Wang Y, Gao M, Lai Y, Zhang J, Li M, Dai W, et al. Impact of Sodium‐Glucose Cotransporter 2 Inhibitor on Recurrence After Catheter Ablation for Atrial Fibrillation in Patients With Diabetes: A Propensity‐Score Matching Study and Meta‐Analysis. J Am Heart Assoc. 2023;12:e031269.
  7. Jiang C, Zhao Z, Yang Z, Wang Y, Xu Y, Xu H, Guo H, Wang C, He L, Xia S, Kong X, Dai W, Zhang J, Zuo S, Liu X, Guo X, Liu N, Li S, Zhou N, Jiang C, Tang R, Sang C, Zei P, Long D, Du X, Dong J, Macle L, Ma C.Dapagliflozin to Reduce Early Recurrence After Catheter Ablation for Atrial Fibrillation: The DARE-AF Randomized Clinical Trial. Circulation. 2025 Nov 9. doi: 10.1161/CIRCULATIONAHA.125.077447.
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